Nato a Napoli nel 1925, ha lavorato come traduttore dall'inglese e da lingue scandinave, viaggiando per mezzo mondo, dall’Europa all’America.
La sua raffinatezza letteraria nelle traduzioni di opere di scrittori del calibro di: Mailer, Updike, Baldwin, Vonnegut, Chandler, Hammett, Highsmith, fu notata da Mauro Spagnol, allora direttore editoriale della Rizzoli, che spinse Veraldi a scrivere un romanzo. Nacque così La mazzetta (1976), di cui Oreste del Buono, dopo aver letto il manoscritto, disse: «Il miglior giallo che abbia mai letto».
Con La mazzetta, Veraldi diede vita al personaggio di Sasà Jovine, avvocato ambiguo, ma simpatico, al servizio di malavitosi e collusi con la camorra. Dal romanzo, Sergio Corbucci trasse l’omonimo film con Nino Manfredi e Ugo Tognazzi.
Profondo conoscitore dell’hard boiled school, la scuola dei duri, Veraldi trasferisce le atmosfere del romanzo noir americano nella sua Napoli, dando vita a storie e personaggi originali e unici nella storia del giallo italiano, che ispireranno, tra gli altri, scrittori come Massimo Carlotto e Antonio Manzini.
Dopo Uomo di conseguenza (1978), con protagonista ancora Sasà Jovine, e Il vomerese (1980), una spy-story che si muove tra il terrorismo italiano e internazionale, Veraldi pubblica Naso di cane (1982), un romanzo crudo, che tratteggia la camorra come nessuno aveva mai fatto prima e che anticipa il romanzo-inchiesta Gomorra di Roberto Saviano.
Naso di cane diventa una fiction televisiva per la Rai nel 1986, con Luca De Filippo, Claudia Cardinale e Nancy Brilli. Altri romanzi di Veraldi sono L’amica degli amici (1984), Donna da Quirinale (1990), Scicco (1991) e L'ombra dell'avventura (1992).