A cura di: Al Gallo
L’opera: Il famoso commissario Maigret si concede una vacanza in una stazione balneare della Vandea: Les Sables-d’Olone. Dopo una scorpacciata di frutti di mare sua moglie finisce in ospedale, colta da un attacco fulminante di appendicite. Muovendosi a disagio in quel nuovo ambiente, l’omone Maigret entra in contatto, come di consueto, con un paesaggio ostile, quasi alieno, ma bicchierino dopo bicchierino, passeggiata dopo passeggiata, il lido, il paesello e l’ospedale diventano il ring dove il commissario affronta l’ennesima sfida.
Il personaggio: A fare da contraltare al collaudato investigatore, il suo antagonista: il dottor Bellamy, uomo apparentemente controllato e irreprensibile, ma in realtà vittima di una gelosia morbosa e senza limiti che lo condurrà alla rovina. Oltre a questo personaggio in carta e ossa, altro elemento caratterizzante del romanzo è lo stabilimento balneare, con i suoi ritmi lenti, il monotono trascorrere del tempo tra ozi e rituali sempreverdi. L’immagine che ne rende Simenon è quella di un luogo avulso, dove la presenza dei turisti, nonché del commissario, è solo un incidente di percorso.
Perché leggerlo: Al di là dell’inconfondibile zampata dell’autore belga, il romanzo è percorso da una sottile e irriverente ironia. Seguiamo Maigret a disagio tra le suore che gestiscono l’ospedale dove sua moglie è convalescente; il commissario impacciato, si sente quasi sotto esame, quando il dottor Bellamy, il sospetto, sovverte completamente i rigidi canoni dell’indagine e dello scontro intellettuale che, fin dai tempi di Sherlock Holmes, è uno dei tratti salienti del genere.
Un altro incitamento alla lettura è ovviamente da ricercarsi nel ritratto sociale che Simenon ci offre di questo paesello tranquillo, spensierato, dove il delitto, come succede ancora oggi, non è affatto inverosimile, bensì ancora più odioso dato il contesto di edenica innocenza.
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