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Homo Scrivens

La finestra sul cortile (Cornell Woolrich)

A cura di: Paola Iannelli

L’opera: Un giovane scrittore statunitense, Cornell Woolrich, fu l’autore, nel 1944, di Rear Window, utilizzando lo pseudonimo di William Irish. Aveva solo 27 anni e certo non immaginava che il suo racconto si trasformasse in una sceneggiatura, infatti, la trama originale, fu poi adattata in film nel 1954, dal famoso regista Alfred Hitchcock, e ritenuto in seguito uno dei capolavori della cinematografia hollywoodiana, con il titolo La finestra sul cortile.

Woolrich ricama l’incipit del suo racconto iniziando con un gioco di prospettive. Il cambio di scena avviene seguendo la narrazione del protagonista, Jeff, e i suoi occhi si trasformano in uno strumento di proiezione della realtà visiva. Sarà proprio seguendo questa linea narrativa che l’autore incastona al suo interno una scena delittuosa. L’attenzione del lettore passa dalla costante osservazione dell’altro, al progetto di risoluzione di un enigma.

Il personaggio: Il corpo conduttore del racconto è lo sguardo, il campo visivo è limitato. Jeff, reso inabile per un incidente che lo ha indotto all’ingessatura di una gamba, decide di osservare, armato di binocolo, il proprio vicinato. Lo spettacolo a cui assiste è gratuito e al contempo accattivante: scoprire gli individui e le loro abitudini, senza essere visti, diventa quasi una piacevole ossessione. La solitudine e il sentimento di esclusione dai ritmi quotidiani della vita guidano Jeff verso un universo parallelo in cui, le gesta degli altri, prendono corpo nel suo vivere. Il piacere visivo si converte in un processo voyeuristico; lui diventa uno spettatore cinematografico. Così il lettore conosce le abitudini e le caratteristiche comportamentali dei suoi dirimpettai.

Perché leggerlo: Tutti noi conosciamo la magistrale opera di Alfred Hitchcock, il regista riuscì a riproporre le ambientazioni donando fascino e mistero. Senza ombra di dubbio leggere il racconto originale ha il suo perché; i monologhi, o meglio le osservazioni di Jeff, elaborano il lungo procedimento di riflessione misto alla deduzione che poi giungerà a una conclusione sconvolgente. È chiaro che Jeff mai avrebbe immaginato che un dirimpettaio commettesse un omicidio. La scelta, poi, di non divenire un testimone omertoso, lo trasforma in un uomo che, per la prima volta, si mette in gioco rischiando la sua stessa vita.


Revisione a cura di: Martina Megna

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