Anteprima poetica - Raffaele Cars
- ireneddeditoria
- 2 giorni fa
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Biografia
Classe 1992, mi chiamo Raffaele Cars.
Ho scritto il primo racconto a sette anni, parlava di un libro che fuggiva da una biblioteca.
Dopo alcuni racconti in antologie, nel 2018 esce il mio primo romanzo La Giovinezza al Tempo degli Orsi, seguito nel 2023 da L’inferno è dietro l’angolo (Homo Scrivens). Ho vinto premi come Nabokov, Tennis Writing, Visioni (finalista), Tre Colori (menzione speciale) e pubblicato su riviste come Antares di Bietti e BLAM.
Mi occupo, inoltre, di comunicazione e marketing in una startup e per alcuni progetti personali.
Haiku
Denti serrati
tra luci blu e fumo
urla lontane.
Poesie
Poesia violenta
Così non l’hai mai letta:
viene dai lampioni, dalle strisce pedonali,
dai Rioni,
dai palazzi strappati con le perdite nei muri,
dal figlio della mia vicina che non esce di casa perché ha paura,
non so neanch’io di cosa,
ma anche io ho paura
e non sto mai a casa.
Così non l’hai mai letta,
viene dalle urla nel silenzio,
dal sale incastrato tra le rughe, dalle rughe
che ti fanno sognare il sale del mare tra le rughe,
viene dai superalcolici che diventano alcolici
che diventano birre
che diventano infinite,
viene dalle bottiglie
abbandonate,
dai 9 mesi dopo la prima cotta,
da dove non si cantano più messe
o forse
vengono cantate ma nessuno mai le ascolta.
Questa poesia è violenta,
fuoco acceso danze tribali,
La strada non ci spaventa
animali.
Strozzati negli occhi i sogni
di bambini accuditi da nonne
con le braccia alle ringhiere,
facce al sole di un tramonto giallo
senza più preghiere.
Bollette sul tavolo
Soldi che parlano nuvole fluttuano,
Bollette sul tavolo avrei dovuto delinquere,
Pieno di benzina torno a casa,
L’ennesima
Giornata
finita
al mio risveglio;
Senza senso
non mi affliggo,
Senza soldi
non mi arrendo,
in un caffè caldo
giro l’anima, fa caldo.
giro del quartiere:
Scarpe bianche sull’asfalto
non voglio bere,
scappare?
mi faccio una barba
e poi ci comincio seriamente
a pensare.
Tutto questo
Tutto questo non l’hai scelto, destino
Tutto questo è solo un sogno, da bambino
Con la testa appoggiata sulla sabbia
Di questi palazzoni pieni di cortili, di cani e
Di motorini
che vanno in fiamme
E delle carte che volano dopo il passaggio di un’auto,
tutto questo mi è stato regalato, predestinato
non potrei vivere lontano arrabbiato
in camera ad ascoltare musica ho finito
tutte le grida un attimo dopo essere nato.
Tutto questo mi ha cambiato,
tutto questo ci ha modificato,
l’anima ne ha risentito:
si è persa e ritrovata in tutto questo.
tutto questo,
tutto questo,
non ho nient’altro che la strada,
non ho nient’altro che tutto
questo.
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