Marzia Imparato - Nata a Napoli nel 1994. Dottoressa in traduzione letteraria francese, si dedica con passione a studi traduttivi, alla fotografia e alla poesia. Dal 2016 è redattrice e social media editor per la Rivista Letteraria Mosse di Seppia ed è tra i poeti pubblicati nell'Antologia poetica Versi Vegetali (Homo Scrivens).
Poetica
Un pezzo
un altro
e un altro ancora
si stacca a morsi
il senso di me
affidato alle sillabe
per ritornare
nella culla sicura
dello zero assoluto
a scrivere pagine intere
di quell'unica parola
che non ha nulla
da dire.
Il senso
Piegarsi in due parti
alla chimica cieca
di una vita comune
guardarsi dentro
da parte a parte
e scoprirsi di vetro
restare irrisolti
come gli enigmi
che reggono ogni universo.
L’ora blu
Raccontami un’altra
delle tue allegorie,
quei grandi pensieri
di cui affidi a me il senso
quel ritmo curioso
e le immagini nuove
che già mi ricordo
io intanto
allungo la mano
al mare dopo il tramonto
dove il sole c’è ancora
e le isole non le raggiungo
mai.
In croce
Le parole morte scivolano
dalla tua bocca stanca
e fingo di non guardarle
arrampicarsi piano
sull’orlo della gonna
quei vuoti accecanti
di ciò che ho negato
sono la ferita dolcissima
che non ci siamo risparmiati.
Scusami
se siamo gl’incroci
che non meritiamo.
I fiori di dentro
Sei testamento
di ogni mio trincerarsi
dietro il sipario
dei momenti fugaci
fatto di minuti
perfettamente uguali
passati a spiare
tutto ciò che a te manca.
Ti lascerò tra i rivoli
della mia identità,
nelle pieghe di me
che non conosco ancora,
dove le forme
diventano pulviscolo
e i polmoni fioriscono
come ranuncoli.
Santa Lucia
Appoggia
gli occhi tra le dita
e falli girare soli
nel buio sordo
di un ultimo giorno
insieme
Gli affetti li hai nascosti
dietro l'iride
tra i corridoi stretti
dei cristallini
e la luce accecante
del tuo nome.
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