Homo Scrivens

(Gianluca Morozzi)
Per ulteriori informazioni visita il sito dell’autore clicca su Bumerang! | Aniello Troiano

(Gabriele Iaconis)

(Dario Sarnataro, giornalista Radio Marte)

Enya e Kasey, certi di non poter avere figli, decidono di adottare Rosso, cui daranno nome Flynn, un ragazzino determinato dal passato doloroso ma dallo sguardo pieno di speranze. Nel giro di poco Enya scopre con stupore di aspettare finalmente un bambino, Shaun. Tra i due fratelli nascerà un’intesa destinata a cambiare le sorti degli O’Brien… un rapporto forte e solido, capace di travalicare ogni limite e distanza, anche l’ultima soglia.

Cos’ha voluto celare Heinrich Schliemann nella lettera lasciata al nipote Paul, da aprire solo dopo la sua morte? Che origine ha il vaso di bronzo da lui ritrovato nel corso degli scavi nel sito di Hissarlik?
Dopo il fortuito ritrovamento della missiva nelle tasche di un clochard morto in circostanze poco chiare, il giornalista Tiziano e la sua fidanzata Viola partono alla ricerca della verità storica e archeologica che copre il mito di Atlantide. Si troveranno così a indagare negli ambienti della Napoli antica ed esoterica, impregnati del mito del Continente Perduto, e nel microcosmo degli antiquari di Dresda, sul tragico sfondo del dopoguerra e della Russia post-comunista.
Un giallo esoterico che intreccia mito e storia e che, come nelle migliori tradizioni del genere, pungola la curiosità e incita alla speculazione, incrociando note colorate e ombre inquietanti.

Nella malattia siamo solo corpi che non riescono a sottrarsi al loro destino, oppure è la sofferenza dell’anima che ci rende ancora più umani e fragili nel susseguirsi di ciò che sembra sfuggire al nostro controllo?
A queste e ad altre domande sembra rispondere la Piccolo attraverso il calvario della protagonista che assiste impotente al dipanarsi di diagnosi sbagliate, di operazioni inutili e costose che rivelano il tragico nonsense del vivere e aprono un sipario scomodo sul mondo della sanità.
Una discesa agli Inferi dei nostri tempi, nello scenario inospitale delle corsie di ospedale, a tu per tu con il dolore di una malattia che pagina dopo pagina prende sempre più spazio e dilaga, in un affresco emotivo che attraversa con delicatezza il tempo.
Romanzo di forza e di riscatto, A piedi nudi sulla sabbia è un testo coraggioso che sottolinea il valore dei piccoli gesti quotidiani, della solidarietà, della vicinanza autentica, di un’umanità più vera e meno urlata.
Più a portata di vita.

«Un affresco emotivo che attraversa con delicatezza il tempo».
(Maria De Paolis)

Nella chiesa di Santa Maria alla Sanità si è da poco insediato un nuovo parroco, don Raffaele. Alla sua memoria si riaffacciano antichi fantasmi perché nel quartiere, ribollente di contraddizioni e drammi, ha vissuto un’infanzia non avara di traumi. Intanto, nei paraggi viene assassinato Renato Capece, poliziotto corrotto e uomo di fascino, proprio alla vigilia del suo matrimonio con una ricca ereditiera che gli avrebbe dato l’occasione di penetrare negli ambienti altolocati che gli erano stati preclusi. Con l’aiuto della sua perpetua, l’ineffabile Assuntina, don Raffaele tenta di far luce sulla torbida faccenda.
Un debutto folgorante, un personaggio memorabile, il primo episodio di una serie che ha tutte le carte in regola per avvincere il lettore. Annavera Viva è un nome da tenere a mente… A Napoli è nata un nuova scrittrice!

(Francesco Costa e Morando Morandini jr.)

Sarebbe troppo comodo pensare alla scrittura come a qualcosa di innocuo: un dono, un estro, un’opzione da esercitare quando più ci aggrada. Ma la scrittura è ben altra cosa. Può travolgerci come la vita, come la vita ci può innalzare; o distruggere.
È quello che è accaduto a Errico Sella, punta di diamante del giornalismo italiano: una sera, infatti, la scrittura lo mette sotto ricatto, e in cambio gli chiede proprio Lei, la Vita.
Già, ma quale? Mille sono i nomi e mille sono i volti che può avere la vita, ma solo uno è quello per cui siamo nati. Una storia paradossale, a tratti romantica a tratti nevrotica, che fa spesso sorridere e, qualche volta, riflettere.


«Mutarelli regala una scrittura che intriga e affascina, e mostra d’esser sulla strada giusta per diventare uno scrittore di razza».

(Franco Zangrilli)

Biagio Arena è il proprietario di un’agenzia immobiliare ben avviata. La sua vita scorre serena tra lavoro e famiglia, finché un giorno qualcuno gli propone un investimento immobiliare su un’area costiera di un paesino del sud. Biagio accetta ma in breve si ritrova invischiato in sventure di ogni tipo. Le saprà affrontare con l’astuzia di una zucchina e, inconsapevole, scavalcherà i confini della legalità rischiando la pelle. Se la caverà? Non è affatto scontato, ma se dovesse riuscirci non sarà certo per merito suo.
Sullo sfondo di una Napoli viva e porosa, tra improbabili truffe nei paesi dell’est, vacanze fallimentari e allucinogeni viaggi della speranza, tanti personaggi che incarnano i vizi, le abitudini e le debolezze del genere umano. Uno scorcio del nostro Paese, dove civismo ed etica rischiano di diventare parole prive di significato.

Samuele D., giornalista del Mattino, ha un’ossessione. La freschezza. La freschezza degli abiti che indossa, del cibo che mangia, delle donne che incontra, dei fatti di cronaca nera di cui scrive.
Samuele D. ha un’ambizione. Diventare il più grande giornalista al mondo, nel più breve tempo possibile.
Il suo segreto? Inconfessabile.
Zeno Zanetti, ispettore di Polizia, ha un compito. Fermare la spirale di violenza che si è abbattuta su Napoli. Il suo problema? Non ha nessuna voglia di farlo.
Nell’epoca dell’interminabile crisi finanziaria, lasciatevi coinvolgere da questo testo, un romanzo thriller-noir, un racconto breve, una pièce teatrale, un film, un fumetto. Nel tempo dell’informazione superveloce, non credete alla verità. Credete soltanto nelle parole.

Si può prendere un virus dal proprio computer? Chiedere di essere ammesso a una congrega di streghe essendo un uomo? Usare la macchina del tempo per fare le ricerche di scuola senza stravolgere i libri di storia? Essere una fata senza avere un fisico da ballerina?
Sono solo alcune delle domande esistenziali alla quali l’autrice risponde attraverso il duplice canale del fantastico e dell’umorismo, sfatando tre luoghi comuni in un sol colpo. Il primo: che la letteratura fantastica rappresenti una fuga dalla realtà. Secondo: che temi “seri” debbano per forza essere trattati con toni dark e opprimenti. Terzo: che le donne non siano portate per il fantastico.

«Se l’Italia fosse un paese serio e aperto ai talenti il racconto “Pari Opportunità” sarebbe già da tempo diventato un film. La odio per averlo scritto lei e non io».

Massimo Mongai, premio Urania 1997

Un’indagine serrata per l’agente Mulligan, nella migliore tradizione dei thriller americani.
Columbia, South Carolina. La sede dell’FBI è scossa da un tragico evento: la scomparsa della nipote del direttore dell’agenzia, nonché figlia del sindaco della città, e il relativo ritrovamento del cadavere di lì a pochi giorni. Per l’efferatezza del delitto e per il grado di parentela che lega la vittima al capo dell’FBI, il caso viene affidato alla migliore squadra di cui disponga l’agenzia, capitanata dall’agente speciale Vince Mulligan. Durante la sua indagine, tra i fantasmi di un passato non troppo lontano, Mulligan si ritroverà in situazioni inaspettate e scenari sconosciuti, non privi di torbidi retroscena.

«La forza della semplicità e della fantasia, opera di un autore che, affacciatosi timidamente qualche anno fa nel panorama letterario, ha acquisito maggior consapevolezza e raggiunto una diversa dimensione di scrittura».

Luisa Nuccio

Trovare lavoro sembra la cosa più difficile per i giovani d’oggi. Eppure per Giampiero Deluso, protagonista di questa storia, i problemi cominciano esattamente il primo giorno di impiego presso una grande pubblica amministrazione del mezzogiorno.
Tra snervanti attese in un misterioso stanzone e incarichi ridicoli, alle prese con colleghi poco amichevoli e cinici manager, il nostro eroe percorrerà le montagne russe delle gerarchie organizzative con salite inattese e inopinate discese, finendo per cercare altrove la felicità professionale. Ma anche la strada per il luccicante mondo aziendale non sarà priva di ostacoli. Un cammino che – proprio quando sembra essere finito su un binario morto – si riapre con un clamoroso colpo di teatro.

«Nel vocabolario di De Liso la parola lavoro fa ancora rima con realizzare i propri sogni»

Marcella Russano

Manchester, 1875. Chi ha ucciso Anthony e Timothy Wheeles? Se lo domanda una folla di curiosi assiepata nell’aula del tribunale. Se lo domanda il giudice Taylor che, malgrado la sua lunga esperienza, non riesce a venire a capo di questo mistero.
Ma il dibattimento porterà alla luce molto altro: insospettabili legami di sangue, amori inconfessati, ostilità sconfinate, sete di vendetta, rancori, vizi e malvagità. Solo una donna conosce la verità: Mariana Wheeles, la giovane sfortunata accusata dell’omicidio, nonostante il suo incrollabile desiderio di verità, la sua sete d’amore.
Sullo sfondo dell’Inghilterra vittoriana, rigida e formale, puritana e conformista, sfoglieremo le pagine scritte dalla lieve mano di Mariana, per scoprire anche noi, insieme al giudice Taylor, cosa si nasconde dietro il caso Wheeles.

«Un romanzo giallo per viaggiare nel tempo e nelle emozioni»

Mariarosaria Pugliese

Addio. Esistono istruzioni per imparare la parola più crudele della nostra lingua? Esiste un libretto che insegni un modo buono per dire questa parola atroce, per sentirsela dire?
Un’italiana quarantenne in carriera e uno studente spagnolo ventiquattrenne vivono la durata dell’amore così com’è, senza definire un inizio e senza decidere la fine, l’amore come accade. Una fotografa scrive mail alla donna che ha amato e che poi l’ha lasciata, senza ricevere risposta per un anno intero. Una ragazza conta i giorni dell’assenza, della separazione, e tutto il tempo che passa è un lungo istante di crisi, di dubbio, di riflessione, di rivelazione, di ricordo, di niente. Vincenzo Torella scrive tre storie sulla mancanza, sulla distanza che un cuore prende da un altro cuore, sull’assenza di chi amiamo quando va via da noi.
Come si sopravvive a tutto questo?
Addio. Non ci sono istruzioni, ma un suggerimento: “imparare a respirare mentre sei altrove”.

Luigi Romolo Carrino

Ecco un canto d’amore musicato con voci e spartiti nuovi, che hanno l’inconfondibile sottofondo del presente.
Pf e Cl sono un uomo e una donna, che si inseguono attraverso un mondo di parole e contraddizioni, d’impliciti sottintesi, di detti e non detti, di fraintendimenti e leziosi rituali. Non ne conosciamo i veri nomi, ma solo le iniziali, come le sigle dei due strumenti, pianoforte e clarinetto.
Col linguaggio frammezzato degli sms, delle mail, degli mms, dei messaggini sparsi a caso sul sacchetto delle meringhe o sulla confezione dei tablet, Carla Conti ci racconta in modo nuovo l’amore e l’impossibilità nelle relazioni di svelarsi e conoscersi fino in fondo, fra città diverse e presenze incancellabili. Fino a un incontro determinante, che cambierà la loro vita.

«La musica sempre da scoprire, l’animo umano sempre misterioso, l’amore sempre nuovo. Basta una frase della protagonista: “mi sento come Chopin: il corpo diviso dal cuore”, per unire il suo personaggio alla musica che più amiamo».

Valery Voskoboinikov

Metropolitana di Napoli. Uno sbandato rapisce una bambina con la minaccia di un coltello. Scoperto, sta per essere linciato dagli altri passeggeri, quando il mondo scoppia.
Un appartamento del centro. Una reclusa in casa ha abdicato alla vita nascondendosi dietro un nickname da web. Pensa che non uscirà più all’aria aperta, quando il mondo scoppia.
Un posto sospeso nel limbo. Un uomo senza memoria si vede galleggiare in aria con la prospettiva di una morte terrificante. Capisce che riacquistare la memoria è molto peggio di morire, ma è lì che il mondo scoppia.
E se l’esplosione che devasta la città e forse il mondo avesse un significato? Se offrisse un’occasione di pentimento ai balordi, ai perversi o magari solo agli sfortunati? Se volesse azzerare tutto, comprese le anime, come in un disco rigido formattato su cui in seguito puoi scrivere qualsiasi cosa?

«Una strepitosa apocalisse»
Michele Serio

Dall’immigrazione all’aborto, dal rapporto di coppia al crimine, attraversando le galere dell’interiorità come la paura e la timidezza, la prima raccolta di racconti di Elèna Italiano rivela una voce nuova e potente, che ci spinge a guardare il nostro mondo con occhi diversi e a riflettersi in esso.
Sylvia perde la madre su un gommone prima di uno sbarco clandestino; Dànila sogna l’uguaglianza e l’integrazione; c’è chi ripensa al suo amore passato e schiaccia i rimorsi con i ricordi, chi si ribella al pizzo e al sistema che lo supporta, senza sapere cosa il futuro gli riserverà. E c’è chi vive, in una parola, la realtà, in tutte le sue declinazioni.

«Uno sguardo tagliente e preciso come la lama di luce riflessa da uno specchio. Un’indagine impietosa ed essenziale che colpisce e redime».

Vincenza Alfano